06 settembre 2006

PARIGI – A la Carte

Parigi è davvero immensa. Un concentrato di attrazioni e luoghi magnifici da visitare. Un mondo a sé. Non è facile raccontare Parigi. Forse può essere d'aiuto immaginare la città come un menù. Sì, uno di quegli alti menù, rigidi ed eleganti, dietro i quali ci si perde nei ristoranti più sfarzosi e rinomati. Sui quali si cerca di disimpegnarsi tra le innumerevoli pietanze elencate con la voglia di assaggiarle tutte ma consapevoli che una sola cena non sarà sufficiente. Del resto la tradizione culinaria a Parigi è forte, ed è forse l'unico paese, ovviamente dopo l'Italia, che cerca (non sempre riesce) di fare della tavola un momento culturale, tradizionale e sociale oltre che gastronomico. Allora sediamoci al tavolo e visioniamo il folto menù che ci sottopone.

- La Tour Eiffel: il piatto principale non può che essere la torre dell'Esposizione Universale del 1889, richiamo figurativo, nell'immaginario di tutto il Mondo, di Parigi e della Francia intera. Scommetto che se provo a nominarvi la Francia la prima figura che vi verrà in mente, poco prima che cerchiate di scacciarla dai vostri pensieri per fare posto a qualcosa di più originale, sarà proprio la Tour Eiffel. Tipica e quasi scontata. Per ben due volte sono riusciti a trascinarmi sulla sua cima. I due viaggi in ascensore (il primo fino al livello 1, dove si trova un ristorante, si può fare anche a piedi ma non me la sentivo proprio di affrontare la scalata che comunque è molto impegnativa) si sono rivelati per me, vertiginoso cronico e incurabile, una vera sofferenza. Soprattutto il secondo viaggio, chiuso dentro un ascensore affollato con una semplice griglia metallica a trasparenza a separare i miei piedi dal vuoto sottostante. Però la veduta dalla sommità devo ammettere essere impagabile: da un lato lo Champ de Mars, dall'altro la Senna e, poco più in là, il Trocadero con il Palais de Chaillot. E' incredibile come i ricordi più vividi siano legati ai particolari più insignificanti: così mi trovo a ricordare una piccola giostra a carosello proprio sotto il Trocadero. Con la sua musica e le sue luci sembrava davvero la sorella minore dell'immensa torre retrostante. Vivamente consigliato anche un giro sulla Senna a bordo del Bateau Parisienne, a partenza nelle vicinanze e decisamente più economico ed accessibile rispetto al più celebre Bateau Mouche: vi consentirà di vedere Parigi da un altro punto di vista.

- Place de la Concorde: uno dei piatti più raffinati e delicati di tutto il menù. Meravigliosa con la Fontaine des Fleuves e l'Obelisque de Luxor nel punto centrale, quest'ultimo trafugato, come tante meraviglie della città che sono tutto meno che francesi, al popolo egiziano in epoca napoleonica. Se vi capiterà di trovarvi davanti alla Piramide di Cheope a Giza non potrete non notare che, davanti all'ingresso, si erge un solo obelisco, asimmetricamente posizionato a lato della porta d'accesso alla piramide. Il fratello gemello, ovviamente, si trova proprio in Place de la Concorde. Il nome della piazza deriva dalla tradizione che, fino a pochi secoli fa', la individuava come luogo in cui venivano eseguite pubblicamente le condanne a morte, compresa quella dell'innocente regina Maria Antonietta nel 1793. Su un lato della piazza si apre l'accesso al Palais des Tuileries, quello che in passato fu il palazzo reale, oggi luogo di ristoro per i visitatori che si apprestano a visitare il Louvre la cui piramide di vetro, veramente sorprendente dal vivo, si erge al centro del parco della residenza. All'altra estremità, invece, si estendono gli Champs Elisèe, la via più celebre di tutta la Francia, con il bellissimo viale alberato sovrastato, in fondo, dal magnificente Arc de Triomphe, costruito in quella che oggi è Place Charles de Gaulle su ordine di Napoleone Bonaparte e contenente, sotto la propria arcata, in pianta stabile, una enorme bandiera francese sventolante. Per chi volesse osare e spingere lo sguardo ancora più in là, noterà, oltre l'Arc, perfettamente allineato all'orizzonte, una struttura gemella ma dall'aspetto più moderno: si tratta della Defense, dove appunto svetta un secondo arco dal design più attuale, moderno e accattivante.

- Musèe du Louvre: per chi davvero avverte la fame e volesse ordinare qualcosa di sostanzioso ed abbondante questo è il piatto giusto. Una raccolta di arte dalle dimensioni titaniche. L'ho visitato due volte ma non sono ancora riuscito a girarne tutte le sezioni. La quantità di opere straordinarie è impressionante, e la loro provenienza risale ad ogni angolo del Mondo (soprattutto dall'Italia). Oltre alla "Monna Lisa", davvero difficile da vedere vista l'immane folla di turisti asiatici che ingombrano la sala (però ho potuto verificare che effettivamente, da qualunque angolazione la Gioconda ti guarda sempre negli occhi), mi sento di segnalare il "San Giovanni Battista" di Leonardo da Vinci, "La Vergine delle Rocce" sempre di Leonardo, "La Zattera della Medusa" di Gericault, "La Vittoria di Samotracia", la "Venere di Milo", oltre ad innumerevoli dipinti di Giuseppe Arcimboldo, Vermeer, David ("La Morte di Marat" in particolare), Rembrandt, Raffaello, Michelangelo. Ma sopra tutti indicherei due opere: "La Vittoria Guida il Popolo" di Delacroix e "Amore e Psiche" di Antonio Canova. La prima a mio parere rappresenta ancora oggi lo spirito ed il carattere del popolo francese e guardandola sembrerà di specchiarsi nella Francia direttamente; la seconda è una scultura dalla bellezza impareggiabile, quasi commovente.

Per gli amanti dell'arte consiglio anche il meno conosciuto Musèe d'Orsay. Questo museo, ambientato in quella che, in origine, era una stazione ferroviaria della quale è ancora possibile notare il grande orologio centrale sulla facciata, contiene altre opere degne di uno sguardo attento: per esempio "L'Origine del Mondo" di Courbet, dipinto che strappa sempre un sorriso a chi lo osserva, e l'"Olympia" di Manet. Dopo questa scorpacciata artistica è il momento di riposare le ganasce e concedersi un digestivo: magari in prossimità dell'Hôtel des Invalides, edificio inizialmente eretto allo scopo di ospitare i soldati invalidi e oggi monumento nazionale contenente la tomba di Napoleone Bonaparte. Non sono mai entrato nel complesso, ma vale la pena anche sdraiarsi per un attimo sul prato antistante l'ingresso ad ammirare il vicino Pont Alexandre III dorato e lucente sopra la Senna.

- Cathedrale de Notre Dame: per gli appassionati di piatti in umido o delle pietanze a base di pesce, una specialità preparata tra le sponde della Senna. Sull'Île de la Citè, l'isolotto più famoso di tutta Parigi, sorge il manifesto dell'architettura gotica, teatro delle vicende dell'omonimo romanzo di Victor Hugo in cui un gobbo campanaro corteggiava una zingara affascinante. Ancora oggi sentire suonare le campane della torre della chiesa trasporta a duecento anni di distanza, in un'epoca gloriosa della storia francese. Notre Dame, ad ogni modo, è davvero bellissima. Ho potuto anche assistere alla funzione religiosa al suo interno e devo dire che richiama molto il Duomo di Milano: questi due in effetti sono considerati da tutti come i manifesti dell'architettura gotica nel Mondo. Quindi ho potuto sentirmi un poco a casa mentre ammiravo le volte magistralmente scolpite e gli imperdibili gargoyles sulla facciata. Proseguendo sull'isola un secondo edificio religioso merita decisamente una visita: la Sainte Chapelle. Ammirare le coloratissime ed immense vetrate di questa chiesetta, le quali ricoprono praticamente tutto il perimetro della cappella, è un'esperienza che ancora oggi, a distanza di anni, porto ancora con me. Penso che, in confronto a quest'architettura ardita e magnificente, sia facile sentirsi più vicini a Dio. Attraversate la strada e vi troverete all'Hôtel de Ville, il municipio cittadino, e poco più in là all'antica Consiergerie, le prigioni che hanno ospitato celebri prigionieri tra cui Luigi XVI e Maria Antonietta. Come contorno invece al piatto consigliamo una sosta ai Jardin du Luxembourg (veramente ben fatti!) e una visita al Pantheon, edificio storico che contiene la tomba di Victor Hugo.

- Montmartre: per i palati che preferiscono i sapori più forti, speziati, popolari. Questa collinetta ospita gli artisti e i pensatori. Con le sue luci soffuse e la musica di fisarmonica che esce dai locali è il luogo giusto per trascorrere una serata romantica e ricca d'atmosfera. Consigliati vivamente i ristoranti e le osterie: ovunque andrete non sbaglierete. Inoltre è imperdibile terminare la serata seduti sui gradini della Basilique du Sacrè Coeur, bianca ed immacolata, in attesa di una lenta e pacifica digestione. Si dice che la basilica venne costruita con una speciale pietra bianca che non assorbe le polveri dell'inquinamento urbano, così da rimanere sempre bianca e lucida. Ed in effetti così appare. Di sera è possibile trovare in zona artisti di ogni tipo: dai ritrattisti abili nel catturare l'espressione dei passanti agli acrobati del fuoco che si esibiscono sulla scalinata del tempio. Per chi non fosse ancora stanco al calare della nottata consigliamo un'escursione (non scendendo a piedi, ovviamente, ma a bordo del trenino che parte da Montmartre) a Pigalle, il quartiere a luci rosse di Parigi con il Moulin Rouge e tanti negozi che è meglio non descriva qui. Mi limiterò solo a dire...sorprendenti.

- Cimetiere du Pere Lachaise: un piatto dai gusti non convenzionali. Per chi adora l'imprevedibilità e la particolarità, seguendo percorsi di gusto alternativi. Questo cimitero monumentale ospita alcune sepolture illustri. Il camposanto fu in origine un luogo di tumulazione popolare. Successivamente, quando i terreni di Parigi adibiti a tale funzione cominciarono a scarseggiare, ed essendo il cimitero lontano dal centro cittadino e quindi snobbato da tutti, si cominciò a trasportare al Cimetiere du Pere Lachaise numerose salme illustri con il risultato che il luogo divenne ambito e ricercato e oggi costituisce un sito sacro dall'aspetto decisamente peculiare. Riposano qui i resti di Jim Morrison, Oscar Wilde (ancora oggi le visitatrici lasciano un bacio con il rossetto sulla lapide), Edith Piaf (la tomba appare sempre ornata da un mazzo di rose scarlatte), Maria Callas, Honorè de Balzac e altri ancora. Il sapore di questa visita si potrebbe ben sposare con una passeggiata lungo Boulevard Saint Michel, teatro delle manifestazioni del '68 studentesco, e davanti alla Sorbonne, la prestigiosa università parigina. O anche con una visita al Centre Pompidou dalle linee futuristiche e colorate (deludente devo ammettere!). Oppure infine con un salto nella storia più moderna attraverso un pellegrinaggio alla galleria sotto il Pont de l'Alma, luogo dove perse la vita la principessa Diana Spencer in seguito ad un incidente stradale ancora oggi molto discusso, e a Place Vendôme, con l'Hotel Ritz da cui partì proprio l'ultimo viaggio della sfortunata principessa del Galles.

- Château de Versailles: per gli appassionati di dolci raffinati, un breve viaggio su un treno interurbano vi condurrà alla residenza estiva dei reali di Francia, luogo ancora oggi conservatissimo e simbolo imperituro di lusso e regalità. Gli interni sono molto molto belli, soprattutto la Galerie des Glaces (la Galleria degli Specchi): magnifica ed incredibile, tutta tappezzata di specchi lucentissimi che danno l'impressione di essere in un luogo magico. Anche se richiede un costo aggiuntivo consiglio vivamente una visita anche ai giardini. Sono davvero immensi. Un ricordo che porterò sempre con me è quello della gita in barca a remi sul lago posto al centro del parco, con gli amici sotto il Sole estivo. Una di quelle immagini che ti accompagnano sempre per tutta la vita.

- Galeries Lafayette: come ammazzacaffè, prima di abbandonare la tavola, sono raccomandati i magazzini più celebri di Parigi, dove potrete davvero trovarne per tutti i gusti.

Ora che siete arrivati in fondo al menù, ripiegatelo ordinatamente, posatelo sulla tavola, raccogliete le idee e fatevi guidare dal vostro gusto. La cena è appena cominciata...