Oltrepassata Cesena e lasciata alle spalle Rimini, vi basteranno pochi chilometri in auto da percorrere su una breve salita per raggiungere Città di San Marino: piccola realtà situata nella terra di Romagna, questa località racconta una storia tutta a sé stante, distinta ed indipendente. E' la capitale dell'omonima Repubblica di San Marino situata su suolo italiano ma indipendente fin dal IV secolo d.C.: la leggenda narra di come questo minuto stato abbia avuto la propria origine dalle vicende di un tagliapietre dalmata rifugiatosi sulla rocca che oggi ospita Città di San Marino in cerca di protezione dalle persecuzioni romane contro i cristiani. Da questo evento viene fatta cominciare la storia di questa che oggi è la più piccola nazione indipendente riconosciuta e facente parte dell'ONU.
In realtà l'indipendenza di San Marino viene collocata ufficialmente nel XIII secolo, epoca nella quale venne riconosciuto dallo Stato Pontificio ed il governo del territorio sammarinese era affidato ad un'assemblea dei capifamiglia nobili, l'Arengo. Questa forma di governo oligarchica rimase per secoli fino a quando venne abbandonata a favore di un'amministrazione a più larga rappresentazione e più equa: vennero quindi introdotte le figure di due Capitani Reggenti, con funzioni presidenziali, accanto ad un Consiglio Grande e Generale, una sorta di istituzione parlamentare, e al Consiglio dei XII, con funzioni esecutive, organi di governo, questi, tutt'oggi ancora in vigore. L'Arengo venne invece definitivamente abbandonato, persistendo successivamente solo come istituzione formale e storica. La capitale della Repubblica di San Marino, come già detto, è l'omonima Città di San Marino. Luogo di riunione della politica sammarinese è, ancora oggi, il Palazzo del Governo (o Palazzo Pubblico), datato XIX secolo, opera di Francesco Azzurri ed inaugurato con una cerimonia presieduta dal nostro vate Giosuè Carducci nel 1894: sede del Parlamento Sammarinese ed edificio di maggior prestigio della città, è situato in Piazza della Libertà, la piazza principale di Città di San Marino, al centro della quale svetta regolare e preciso con la propria torre campanaria che, illuminata al tramonto, crea un'atmosfera unica con la luce del Sole calante. Sul lato inferiore della piazza, di fronte al Palazzo Pubblico, si trova invece la Casa Piccola del Comune, sede della Segreteria di Stato, mentre al centro una trionfante Statua della Libertà troneggia ad affermare perennemente i valori imprescindibili della Repubblica.



Tutte e tre le torri vennero edificate in epoca medievale con la funzione di vedetta e servirono ai neutrali sammarinesi per tenere costantemente sotto controllo i movimenti dei casati nobiliari limitrofi, i Malatesta ed i Montefeltro, perennemente in conflitto tra loro. Grazie alla loro perfetta funzionalità, San Marino conobbe, nel corso della propria storia, la dominazione di solo tre popoli stranieri: i Borgia, lo Stato Pontificio, ed il Regime Fascista.
Ritornando in città, una volta terminata la breve escursione alle torri, è piacevole perdersi per le strette vie urbane. Nella Città di San Marino tutto parla la lingua perfettamente conservata della storia medievale. Passeggiare per le sue strade trasporta in un'epoca antica della quale qui è ancora possibile cogliere tanti aspetti. A cominciare dagli edifici religiosi: primo fra tutti la Basilica di San Marino (o più brevemente Basilica del Santo), dedicata al patrono della città. Accanto alla basilica si colloca una piccola chiesa più antica, la Chiesetta di San Pietro, eretta nel '600 e parzialmente demolita per fare posto successivamente alla basilica stessa. Il terzo pilastro della spiritualità della Città di San Marino è la Chiesa di San Francesco, il tempio cristiano più antico (XIV secolo). Quest'ultima piccola chiesa sorge proprio dietro alla Porta di San Francesco, uno degli accessi maggiori alla rocca, sotto la volta della quale è possibile trovare un'antica targa riportante tutte le regole che dovevano essere seguite dal viaggiatore che si accingeva ad oltrepassare la soglia della città. Consiglio anche di non perdere in zona il Museo della Tortura, vera e curiosa raccolta degli artifici più ingegnosi orditi dalla parte più oscura del genio umano al fine di provocare dolore e sofferenza. Al suo interno antichi oggetti di tortura e morte: l'effetto è sconvolgente soprattutto ad immaginare l'utilizzo pratico dei marchingegni e delle macchine qui contenute. A proposito: lo sapevate che è possibile condurre un uomo alla pazzia immobilizzandolo sotto lo stillicidio di una piccola goccia d'acqua che continuamente lo colpisce sul capo? Il museo sicuramente ha evidenti aspetti commerciali ed un limitato valore culturale e storico, ma l'occasione è quella di passare qualche decina di minuti a confronto con una realtà diversa, più ludica, divertendosi nel lasciar vagare la fantasia e l'immaginazione. Altro luogo strano e particolare, per chi ha qualche minuto da spendere, è il Museo delle Curiosità dove è possibile osservare bislacche attrazioni come l'uomo con la capigliatura più lunga, la prima doccia inventata, e curiose maschere di infamia fatte vestire ai condannati in epoca medievale. Inoltre, altra particolare curiosità, San Marino è uno dei santuari più celebri in tutto il Mondo per gli appassionati di numismatica: qui infatti fino a pochi anni fa' veniva usata come moneta circolante la Lira Italiana, ma con l'ingresso dell'Italia nella valuta europea anche San Marino cominciò a coniare la propria divisa Euro, non potendo più utilizzare la vecchia valuta italiana caduta in disuso e pur non facendo parte dell'UE, circostanza che fa di queste monete dei veri pezzi da collezione. Tornando invece alla religione, vera istituzione sacra della città è la disciplina della balestra. Quella dei balestrieri è una tradizione antica e rispettata a San Marino, tanto che già da bambini si apprende la tecnica del tiro a segno ed i segreti di questa antica arma. San Marino vinse persino il Campionato Mondiale di Tiro a Segno con Balestra tenutosi a Gubbio negli anni '70 del secolo scorso: cosa straordinaria se si pensa alle piccole dimensioni di questa nazione di appena 32.000 abitanti. Luogo ideale per assaporare questa tradizione è la Cava dei Balestrieri, piccolo sito attrezzato dove è possibile ammirare gli esercizi di provetti tiratori di ogni età, vestiti addirittura in abiti tradizionali. Inoltre basta guardarsi intorno mentre si percorrono le vie della città per accorgersi che le armerie qui sorgono ad ogni angolo: le armi a San Marino, infatti, sono quasi una forma di costume (oltre ovviamente che di commercio). Moltissimi sono i turisti che si avventurano nell'acquisto di uno di questi articoli: io sinceramente, per convinzione, morale, e ragionevolezza, personalmente non lo condivido.

Camminare per le ripide vie di San Marino può sicuramente essere faticoso, ma garantisco che ne vale la pena. Per trovare un po' di pace non mancano i luoghi di ristoro e di tranquillità, primo fra tutti il Monastero di Santa Chiara, antico luogo di clausura oggi sede dell'università locale: qui è possibile godere di un silenzio profondo e che stimola, insieme all'atmosfera storica circostante, alla riflessione. Inoltre, fresco e ombreggiato, il Giardino dei Liburni, con una particolare fontana nel centro celebrante l'inaugurazione del nuovo acquedotto tenutasi nel 1962, e l'antistante Palazzo Begni con l'Ara dei Volontari sullo sfondo.
Visitare questo museo a cielo aperto che risponde al nome di Città di San Marino è solo un piacere. E' uno dei luoghi migliori dove prendere contatto con la storia medievale, nel quale apprendere usanze, costumi e modi di dire di quest'epoca. Per esempio, lo sapevate che:
- La parola becchino, che diamo oggi all'addetto alla sepoltura delle salme, deriva dalla consuetudine medievale dei cerusici di vestire maschere in cuoio con lunghi nasi nei quali era possibile riporre fragranze profumare, al fine di neutralizzare le pestilenziali esalazioni dei malati sui campi di battaglia.
- Il detto "Tutto un altro paio di maniche" deriva dal costume medievale che prevedeva di cambiare le maniche ai vestiti per rinnovare il guardaroba. Questo veniva ovviamente fatto da chi non poteva permettersi vestiti nuovi.
- Il rito del cin-cin, del mettere a contatto i calici prima di bere, discende dall'abitudine dei signori medievali, quando si incontravano, di mischiare i liquidi nei due bicchieri per scongiurare il rischio di avvelenamento.
- Il termine credenza che si riferisce all'armadietto nel quale oggi riponiamo le vivande prende origine dall'usanza, nel Medioevo, di lasciare i cibi in un piccolo armadio per un determinato periodo di tempo. Se a conclusione di questo periodo il cibo conservava il proprio aspetto, allora si poteva credere che la pietanza fosse buona. Da qui il mobile di credenza.
- I letti delle residenze nobili medievali erano molto più corti di quelli in uso oggi. Questo non tanto per il fatto che i nostri avi erano più bassi di noi, quanto invece perché si credeva per superstizione che solo i morti giacessero completamente distesi. Quindi si preferiva dormire con il capo ed il dorso leggermente rialzati.
Se volete trovare altre curiosità, fate un salto a San Marino!