Una volta ho fatto un sogno. Mi sembrava di trovarmi dentro una favola dei fratelli Grimm. Ero in un luogo coloratissimo, una specie di luogo fiabesco. Tantissime luci di diverse tonalità si alternavano senza ordine nella prima penombra serale. Sembrava anche di avvertire un profumo di frittelle e di caramelle. Camminavo piano su questa strada sterrata ascoltando in sottofondo una musica di carosello, ripetitiva e monotona.
Ed ecco che, tutto intorno a me, vedo tantissime persone venirmi incontro ed oltrepassarmi. Indossano costumi strani: le donne indossano abiti dai colori chiari e vivaci, con una gonna larga e morbida ed un grembiule bianco sopra un corpetto con spalline basse; gli uomini indossano camicie a quadri rosse o blu, con degli strani pantaloni tenuti su da buffe bretelle di cuoio marrone. Sono i tradizionali costumi tedeschi, il dirndl ed il lederhosen. Ogni donna porta una pettinatura con lunghe trecce raccolte, gli uomini invece cappelli scuri con una piuma sulla cima. "Sì", mi ritrovo a pensare, "devo proprio essere capitato dentro la favola di Hansel e Gretel". Poi il sogno sfuma nella realtà quando uno dei miei quattro compagni di viaggio mi sferra una vigorosa pacca sulla spalla invitandomi a non perdere tempo e a dirigermi verso la birreria più vicina.
Ed ecco che, tutto intorno a me, vedo tantissime persone venirmi incontro ed oltrepassarmi. Indossano costumi strani: le donne indossano abiti dai colori chiari e vivaci, con una gonna larga e morbida ed un grembiule bianco sopra un corpetto con spalline basse; gli uomini indossano camicie a quadri rosse o blu, con degli strani pantaloni tenuti su da buffe bretelle di cuoio marrone. Sono i tradizionali costumi tedeschi, il dirndl ed il lederhosen. Ogni donna porta una pettinatura con lunghe trecce raccolte, gli uomini invece cappelli scuri con una piuma sulla cima. "Sì", mi ritrovo a pensare, "devo proprio essere capitato dentro la favola di Hansel e Gretel". Poi il sogno sfuma nella realtà quando uno dei miei quattro compagni di viaggio mi sferra una vigorosa pacca sulla spalla invitandomi a non perdere tempo e a dirigermi verso la birreria più vicina.
Mi trovo al Carnevale più famoso di tutta la Germania, una delle feste popolari più celebrate del Mondo. Sono al centro del Cannstatter Volksfest, a Stoccarda. Durante le tre settimane di durata della festa, da fine settembre ad inizio ottobre, individui di ogni tipo frequentano i grandi prati fuori città, i Cannstatter Wasen, vestiti in abiti tradizionali, cantando e festeggiando senza sosta nei numerosi ed enormi tendoni dove immense tavolate e tavernieri instancabili consentono di consumare litri di ottima birra tedesca e carne cucinata alla griglia. Non esiste luogo nel Wasen dove non si cantino a squarciagola canzoni della tradizione folkloristica, dove non si festeggi un po' brilli abbracciati alla persona che siede nel posto vicino anche se, la maggior parte delle volte, si rivela essere un emerito sconosciuto. Una festa vera ed un appuntamento di condivisione e socialità.




Ancora nell'incoscienza dell'alcool, mi sembra di salire in alto in volo e planare sulla città: raggiungo così Cannstatt e, prima di entrare nel Wasen, osservo nello stesso quartiere la Mercedes-Benz Arena, lo stadio di Stoccarda, e il Mercedes-Benz Museum. La forma e le linee di quest'ultimo sono davvero interessanti. Peccato non avere avuto il tempo di entrarci: il custode ci ha chiuso letteralmente la porta in faccia prima che riuscissimo a mettere un piede oltre la soglia, evidentemente impaziente di fare ritorno alla propria abitazione. Ed eccomi ritornare all'origine del mio sogno, sperduto e disorientato di fronte ai colori, alle voci, ed alla musica del Volkfest.
Il vortice di sensazioni mi travolge e mi sveglio la mattina seguente nel nostro albergo a Weil der Stadt, piccolo borgo subito fuori dalla città di Stoccarda. La leggenda vuole che questa piccola cittadina venne risparmiata dai bombardamenti alleati durante la II Guerra Mondiale in quanto luogo natale del fisico Johannes Keplero. Forse c'è davvero qualcosa che la guerra non può distruggere. Mi alzo con un gran mal di testa ma contento dei festeggiamenti della sera prima. La fame è poca, ma conosco una cosa che si sposa alla perfezione con la buona birra: macchine di lusso. Saltiamo la colazione e visitiamo il Porsche Museum. Effettivamente Stoccarda, città fondamentalmente industriale e capitale economica del Baden-Württemberg, offre i natali a due delle più grandi case automobilistiche del Mondo. In città infatti tutto parla della Mercedes-Benz: dall'enorme logo posto sopra la Hauptbahnhof, allo stadio intitolato proprio al prestigioso brand automobilistico. Si racconta che il fondatore, Karl Benz, diede alla neonata azienda il nome della figlia prediletta, Mercedes.
Ma personalmente preferisco di gran lunga la seconda casa automobilistica fondata in città: la Porsche. Il Porsche Museum sorge a poca distanza dal centro cittadino, in piena zona industriale. Al suo interno viene raccolta tutta la storia di queste fenomenali automobili, dalla nascita per opera del fondatore Ferdinand Porsche, all'epoca più moderna: una lista incredibile di bellissime auto da corsa, urbane, sportive, moderne o storiche, persino i modelli primordiali e più antichi (tra cui anche una vecchia autopompa marchiata, udite udite, proprio Porsche). Per alcuni modelli è addirittura possibile provare le ebbrezza di sedere nella postazione di comando e gustarne gli interni lussuosi. Esiste anche un piccolo angolo dove è possibile ascoltare i suoni dei vari motori: pura poesia. E sapevate che il famoso Maggiolino della Volkswagen venne ideato su modello pensato proprio dalla Porsche come macchina utilitaria per tutte le tasche?
Ma personalmente preferisco di gran lunga la seconda casa automobilistica fondata in città: la Porsche. Il Porsche Museum sorge a poca distanza dal centro cittadino, in piena zona industriale. Al suo interno viene raccolta tutta la storia di queste fenomenali automobili, dalla nascita per opera del fondatore Ferdinand Porsche, all'epoca più moderna: una lista incredibile di bellissime auto da corsa, urbane, sportive, moderne o storiche, persino i modelli primordiali e più antichi (tra cui anche una vecchia autopompa marchiata, udite udite, proprio Porsche). Per alcuni modelli è addirittura possibile provare le ebbrezza di sedere nella postazione di comando e gustarne gli interni lussuosi. Esiste anche un piccolo angolo dove è possibile ascoltare i suoni dei vari motori: pura poesia. E sapevate che il famoso Maggiolino della Volkswagen venne ideato su modello pensato proprio dalla Porsche come macchina utilitaria per tutte le tasche?
Poi, prima di abbandonare questo paradiso delle fuoriserie, ecco la macchina dei miei sogni: la Porsche 911 Turbo Cabriolet. Uno spettacolo! Peccato non poter tornare a casa pilotando questo gioiello automobilistico, ma un treno ci aspetta in stazione...sarebbe sgarbato mancare all'appuntamento, no?